opening venerdì 21 marzo ore 18

fino al 5 aprile

giovedì, venerdì e sabato dalle 15 alle 19 

 

Una ricerca a carattere divulgativo che intende coinvolgere una parte non ufficiale del contesto culturale bolognese. TONGUES UNITED è un progetto che cerca di trasformare esigenze personali in un territorio comune e desidera proporsi come un HABITAT al servizio della diffusione di singolari conoscenze, pratiche e preferenze.

 

 

Per tutta la durata dell'evento

saranno consultabili alcune

edizioni speciali ed alcuni inediti:

 

 

 

RICCARDO BALLI(a cura di), Anche tu astronauta. Guida all'esplorazione indipendente dello spazio secondo l'Associazione Astronauti Autonomi, Castelvecchi, Roma, 1998

 

CHIARA PERGOLA, Adieu. Proposta per un addio al celibato, Bologna, 2012

 

STEFANO CASI (a cura di), Teatro in delirio. La vera storia del K.G & B. - KASSERO GAY BAND & BALLET, Quaderni di critica Omosessule n. 7, Il Cassero, Bologna, 1989

 

SUSANNA LATERZA (ideato da ALBERTO MOTOLESE), Il Libro Degli Specchi, Bologna, 2014

 

VITTORIO BOARINI, PIETRO BONFIGLIOLI, GIORGIO CREMONINI (presentati da), Da Accattone a Salò. 120 scritti sul cinema di Pier Paolo Pasolini, Quaderni della Cineteca n.4, Tipografia Compositori, Bologna, 1982

 

ALBERTO CAZZOLI, Una Storia D'Amore, Bologna, 2014

 

ANTONELLA HUBER, Le Ragioni del Museo, ClueB, Bologna, 1999

 

SIMONE CORTESI, Comanda Barabba, Bologna, 2012

 

SILVIA NIRIGUA, Trema, fanciulla, trema, Zoe, Forlì, 2003

 

FEDERICO CARPANI, Henosis, Bologna, 2014

 

SILVIA NIRIGUA, Trema, fanciulla, trema, Zoe, Forlì, 2003

 

FRANCESCA ALINOVI, L'Arte Mia, Danilo Montanari Editore e Galleria Neon (ed. Il Mulino), Bologna, 1984

 

TEATRO DELLA PANTOMIMA, Bologna, 1970

 

CORTO MALTESE N. 5, Milano Libri Edizioni s.r.l. , Milano, Maggio 1984

 

PIETRO BONFIGLIOLI (a cura di), La povertà dell'Arte. Interventi di Apollonio, Arcangeli, Barilli, Boarini, Bonfiglioli, Bonito Oliva, Calvesi, Celant, Del Guercio, De Marchis, Fagiolo, Guttuso, Pignotti, Quaderni De' Foscherari n.1, Bologna, 1968, ri-stampa, 2002

 

 

 

"Tongues United

Si compone di pezzi di diverse dimensioni, ognuno dei quali è inseribile in uno di formato più grande. Ogni pezzo si divide in due parti ed è vuoto al suo interno, salvo il più piccolo che si chiama seme.

Il più esterno è una stanza accogliente dentro la quale è stata allestita una libreria. Sui ripiani sono collocati in equilibrio alcuni libri, contenenti il pensiero di autori locali – ai più sconosciuti. Attraverso un foro al centro delle fronti, la luce filtra nell’occhio, fino a copiare, sulla retina del pubblico, il contenuto di quelle pagine, mettendo così in moto un processo di propagazione.

Qualcuno poi si è chiesto se la scuola è un luogo, un’istituzione, un insieme di attrezzature, una situazione, una circostanza, un’attitudine, una costellazione di relazioni per il trasferimento della conoscenza, dell’esperienza, della visione, da una generazione all’altra. “Tongues United” espande questa idea negli interstizi del contesto urbano nel quale giace. Spazi di fuga – selvaggi – in cui andare dritti alla scoperta di un sapere rari.

Per “Tongues United”, la creazione di un ‘ambiente’ attraverso la progettazione programmatica di uno spazio attrezzato, in questo caso quello espositivo, è un aspetto fondamentale del lavoro. Questo non risulta solo dall’aver dato forma ad una colonia di dispositivi: una collana editoriale di testi rari o inediti prodotti da autori legati al contesto bolognese, una struttura che contenendoli li mette in relazione, un suolo soffice sul quale sedersi a leggerli. Il vero contributo consiste nel aver generato un ecosistema dello scambio, nell’aver favorito l’incontro tra differenti soggetti, prodotto le condizioni per la ramificazione di una rete, di volta in volta espansa attraverso l’opera on-site di “Tongues United”. Che è un luogo di condivisione continua. In cui tutti contribuiscono alla circolazione di un nuovo sapere. Un'alternativa possibile a quello ufficiale.

I libri, selezionati, ri-editati e raggruppati, poco alla volta assumono la consistenza incrementale dell’archivio, che immagazzina una serie di accadimenti secondari ed importanti, avvenuti o in corso. La registrazione di ciò che non è stato detto. La sua trascrizione. La possibilità di riavvolgere il nastro e riguardare ogni frame, quante volte si vuole, attraverso un filtro blu e uno rosso. Visitare la memoria e i suoi proprietari che, incontrati e coinvolti nel progetto, hanno ceduto quei codici.

Alcuni anni prima, a Berlino. E’ stata allestita una personale dal titolo “The intellectual work: Enzo Mari”. La mostra è composta di una serie di oggetti trovati qui e la da Mari negli anni, adoperati come fermacarte su centinaia di fogli, appunti, idee, disegni, provenienti dal suo studio. “Tongues United” è il suo esatto contrario.

La sua portata è più ampia perché il ‘lavoro intellettuale’ è quello sommerso, di un autore collettivo ed in divenire, portato alla ribalta. I fogli non giacciono immobili sotto il peso delle reliquie ma sono organizzati a formare una biblioteca open-source consultabile da chiunque lo voglia. Ciò che ne consegue è un’operazione di riscrittura più che rilettura – oppure consacrazione – di una singola storia, che in questo caso è quella di tutti.

Qualcun altro poi ha detto di cercare di mettere in relazione l’arte con la vita. Che infondo la cosa più interessante è pensare a se stessi come a una persona al servizio degli altri."

 

Gabriele Garavaglia

 

 

 

photo credit Federico Carpani