a cura di Gabriele Tosi


performance / sabato 20 settembre 2014 ore 19, in replica alle 21 

mostra / dal 21 settembre al 3 ottobre 

 

LOCALEDUE apre la sua programmazione autunnale con Cani correnti, una performance inserita nel programma di ARTELIBRO 2014.

Il linguaggio del video è ibridato di disegno e scrittura nella cornice di un quadro di proiezione. I segni colmano la storia che il video ha dovuto censurare fino a ottenere una sorta di PowerPoint ibrido che, tra elettronico e manuale, costringe ogni elemento all’interno di una narrazione. 

Cani correnti è una ricerca sul carattere del potere nata dalla considerazione della somiglianza fra l’ideogramma “cane” e l’ideogreamma “grande” 大. Entrambi i segni - che  derivano dalla virile rappresentazione dell’uomo con gli arti estesi e l’unico tratto che li differenzia è una sorta di accento, una stilizzazione dell’orecchio canino - comunicano una rapporto di forza e grandezza. E’ degno d’interesse il fatto che l’ideogramma “piccolo” non abbia invece alcuna relazione formale con la raffigurazione del corpo umano. 

Yoshida ha quindi dato forma al carattere del debole o dell’uomo piccolo nell’invenzione di un nuovo ideogramma ; ha poi sfruttato l’archetipo dell’ideogramma “cane” per realizzare una marionetta, un personaggio che facesse da tramite tra la logica di potere che governa i branchi e quella che governa le società. Tuttavia, le immagini della marionetta mostrano soltanto i gesti ostentati del capobranco, nella certezza che solo di questi possa esistere univoca documentazione. Ecco che il disegno e la scrittura sono chiamati a colmare i vuoti della storia: esponendo un movimento di rotazione Cani correnti dichiara che il carattere dell’uomo debole esiste ma è oscurato perché ciclicamente riassorbito nel suo opposto. I segni sono allora traccia e strumento della storia dei deboli divenuti forti 大 in un moto di rotazione: una forza che permette la successione e la stasi del potere; un processo che si ripete in nome del linguaggio, che è forse da pensare come la vera prevenzione contro ogni rivoluzione.

In mostra, visitabile a partire dai giorni successivi, si può fruire dei disegni realizzati durante la performance e della marionetta. Questa, esposta fuori dalla storia e privata del marionettista, è mostrata in uno stato inerte. La documentazione video è reperibile in rete. 

 

Le musica della performance è di Paolo Aralla. Si ringrazia Stefano Croci per il montaggio e le riprese del video

                                                     

Moe Yoshida nasce nel 1975 a Kakogawa in Giappone. Le sue ricerche sulla struttura del segno e del gesto trasportano la pratica del disegno all'interno di diverse strutture espressive: realizza, ad esempio, oggetti scenici per il regista e coreografo Luca Veggetti e porta avanti sperimentazioni sul suono del disegno come nel progetto "Ciò che cresce sopra". Per quanto riguarda l'attività espositiva si ricordano la personale "Anatomia di un fantasma" (Modena, 2011) e la bipersonale con Aurelie Jossen e Rudolf Scindler (Gewolbe Galerie Biel, 2009). Dal 2010 partecipa al Viewing Program del Drawing Center di New York.  http://orbit-inclination.tumblr.com/